* Impara ad Approcciare Ragazze Ovunque! [E-Book] *
Nuovo Outer Game IVi siete mai chiesti essendo lo stile di seduzione seducerina basato sull’estrema spontaneità, in cos’è che ci si può effettivamente migliorare?Voglio dire: se va sempre bene quello che facciamo allora come si fa a diventare più bravi in quest’arte? In cosa ci si può effettivamente allenare?Ebbene, cominciamo col dire che mi sono accorto che molti su questo sito sono convinti, che sia possibile essere sempre in tutti i casi e in ogni situazione, carichi al 100% come un lottatore di wrestling durante una finale.Il mito “dell’eterna carica” colpisce molti seducerini.Complici i continui, sebbene doverosi, richiami alla Spontaneità e all’Entusiasmo, che sono le cose che mancano alla nostra società scientista e individualista.Oltre a rimandarvi al fondamentale post sulla Teoria dei momenti di aptero, volevo farvi soffermare su un’altra cosa molto importante.Proprio perché inneggiamo alla spontaneità, e alla naturalezza, dovrebbe essere chiaro che inclusi nella spontaneità ci sono i momenti in cui siete pensieriosi e magari non avete voglia di parlare con nessuno, siete semplicemente riflessivi.Nella libertà personale (che si annichilisce qualora vogliate piacere costantemente agli altri) il fatto di essere qualche volta silenziosi o malinconici, OCCUPA UN POSTO SACRO.E’ proprio perché voi vi date la libertà di essere spontanei che non dovete reprimere i momenti in cui vi sentite più seri e riflessivi. Dovete accogliere tutte le estrinsecazioni del sentire umano, quelle più alte e quelle più basse.Non ha senso far finta di essere perennemente ottimisti, come alcuni teorici del pensiero positivo specialmente americano lascerebbero intendere.Un uomo non è completo se non riesce a provare tutte le emozioni della gamma dei sentimenti umani.Ciò a cui è utile mirare non è la perenne ESALTAZIONE, vi privereste di mille altre esperienze che scaturiscono da stati d’animo diversi dall’esaltazione, e che vi farebbero crescere.Ciò a cui è utile mirare invece è il sentirsi a proprio agio nel maggior numero di situazioni, nel maggior numero di stati d’animo.E’ la rilassatezza d’animo a cui dovete aspirare. La rilassatezza prima di tutto.In genere la rilassatezza in qualcosa, vale a dire il sentirsi a proprio agio nella propria pelle, includendo umori alti e bassi, e situazioni alte e basse, si sviluppa mano a mano che vi ritrovate sempre più spesso esposti ad una data situazione.Sembra incredibile doverlo spiegare, ma non esiste la Sicurezza in sé stessi (o il sentirsi a proprio agio) SEMPRE E COMUNQUE in ogni situazione possibile ed immaginabile.Siamo al contrario programmati a NON SENTIRCI a nostro agio in situazioni NUOVE o IGNOTE, e non c’è altro da fare che accettarlo, è DNA umano.Tra l’altro il semplice accettare il fatto che vi sentiate preoccupati, vi farà rilassare Accettate di buon grado il fatto che la PRIMA, LA SECONDA, LA TERZA VOLTA che fate una cosa nuova, non vi sentiate rilassati.Il nostro compito è pian piano, gradualmente spingere la nostra zona di comfort in una situazione nuova sempre più in là.Del resto se ci fate caso è esattamente quello che succede quando conosciamo una persona nuova:all’inizio non saremo completamente a nostro agio e forse non diremo ESATTAMENTE TUTTO appena ci viene in mente, ma a poco a poco che parliamo o conosciamo quella persona, a piccoli passi proveremo a lasciarci scappare qualcosa in più, e se ci accorgiamo che la reazione è buona, ci sentiremo sempre più a nostro agio e così via.Le persone con cui stiamo meglio sono quelle con cui sentiamo di poter dire e fare, bene o male tutto quello che vogliamo.Ora, il problema però è che moltissima gente, invece di provare a lasciarsi andare sempre di più e permettersi sempre più cose in presenza di una data persona, DECIDONO quel limite invalicabile A PRIORI nella loro testa, spesso a prima vista. Ed è per questo che in moltissimi casi si rimane ad una conoscenza superficiale con le persone che conosciamo.Compito di ogni essere umano invece è tentare di spingere quanto più possibile in avanti il livello di intimità con le persone che conosce.Spesso non lo facciamo per paura e per pregiudizi. Ma non è mai troppo tardi per aprirsi con una persona, e tentare di lasciarsi andare sempre di più. Infatti al 99% l’altra persona sentendo la vostra apertura, risponderà positivamente e si aprirà anche lei.Siamo esseri umani abbiamo bisogno di connessione, e di sentirci compresi e accettati.E’ per questo che il nostro obiettivo come seducerini non è quello di mostrare tipo PAVONE le nostre qualità alle donzelle per far colpo, come suggeriscono praticamente quasi tutti gli altri stili di seduzione là fuori; bensì è aumentare il livello di confidenza, intimità, fiducia, COMPLICITA’ con la ragazza che vogliamo.Come ben sapete, e anche questa è una cosa che diciamo solo noi: l’attrazione uomo-donna, non va creata, in quanto ESISTE GIA’, E’ SEMPRE latente e costantemente presente tra un esemplare (non completamente cesso) di uomo e un esemplare (non completamente cesso) di donna.Quando si massimizza il livello di intimità fra UOMO e UOMO ( cioè ci si impegna attivamente a sentirsi sempre più a proprio agio con l’altra persona), vengono fuori le più belle amicizie maschili di sempre che possono durare vite intere; invece quando si massimizza il livello di intimità fra UOMO e DONNA ( cioè ci si impegna attivamente a sentirsi sempre più a proprio agio con l’altra persona) si finisce a letto Questo può accadere la stessa notte, o giorni o settimane dopo la prima conoscenza, dipende da quando scatta nella testa dei due il pensiero:” mi sento bene con questa persona”.Se la ragazza è una party girl (anche solo per quella sera) avrà standard più bassi per far scattare quel pensiero, se una ragazza è in un periodo “serietà” avrà standard un po più alti di fiducia, ma MAI INVALICABILI.E questa è un’altra cosa su cui si può migliorare: il capire in che stato d’animo è la ragazza in quel momento e che valori abbia in quel momento, si chiama CALIBRAZIONE. Anche quella viene con l’esperienza, e con il provare e sbagliare.E’ questo che rende la seduzione, anche quella basata sulla spontaneità come quella seducerina, un’ARTE. Una cosa in cui si può migliorare quindi.Riprovare sempre riprovare finchè non si riesce in una cosa è l’unica cosa che serve a migliorare in un dato ambito, compreso quello seduttivo, come ben spiega Vin Diesel in questo fantastico post nel forum pubblico:http://www.disciplinae.com/lounge/showthread.php/1100-Racconto-di-guerraNella società basata sull’invidia, quello in cui ci si può allenare è proprio il sentirsi sempre più a proprio agio dentro le proprie vesti.Un ragazzo attraente non è un ragazzo carico al massimo che mostra solamente i propri punti di forza. Un ragazzo attraente è un ragazzo COOL come dicono gli inglesi, cioè un ragazzo rilassato, a proprio agio con sé stesso, e quindi con i suoi pregi e le sue mancanze.Ciò vuol dire che la mancanze non devono essere colmate? Assolutamente no, anzi un ragazzo che vuole migliorarsi sarà ancora più attraente, ma ciò che lo rende COOL appunto è il fatto che ACCETTA e RICONOSCE il fatto di avere mancanze (tanto che le vuole migliorare).La maggior parte della gente, in pubblico, fa finta invece di non averle, fa finta di essere perfetta, o nasconde i propri difetti per paura, ALLONTANANDO di fatto l’intimità con le altre persone, invece di avvicinarle come lui crede.Quindi essere COOL = essere UMANO.Non serve CARICARSI con la musica nelle orecchie e le frasi motivanti.Per sedurre potete essere sia dei grandi estroversi, sia riflessivi (a patto di non essere PATOLOGICAMENTE introversi).L’importante è sentirsi BENE per quello che si è. Ed essere congruenti con i propri principi, nelle azioni che si compiono.Il problema invece è che la maggior parte delle persone più serie e riflessive, NON SI SENTONO BENE ad essere cosi, vorrebbero non esserlo, e sanno perfettamente che il loro comportamento è una REAZIONE a quelli che loro percepiscono come i pericoli provenienti dall’aprirsi e dal approfondire l’intimità con le altre persone.Come dico sempre, se questo persone non si sentono a loro agio nell’essere più flemmatici, e vogliono cambiare, l’unico percorso possibile è buttarsi a capo fitto nei comportamenti opposti cioè stando quanto più possibile a contatto con persone diverse, fare quante più conoscenze possibili, iscriversi ad associazioni, fare sport, uscire spessissimo. Ed è qui che ci vogliono le palle: le palle di uscire dall’inerzia, essere pronti a farsi male, sapendo che non ci si sentirà subito a proprio agio facendo una cosa nuova, e combattere strenuamente per cambiare la situazione. Cambiare la situazione di estrema REATTIVITA’ in cui si è immersi: il timido che non vuole essere timido, si comporta con estrema timidezza perché REAGISCE a quello che fanno gli altri, cercando di adattarvisi per essere accettati. E’ figlio della pubblicità.Il timido che vuol essere timido, si chiama RISERVATO. Ed è una scelta di comportamento.Attenzione però a non giustificare la vostra reale timidezza, cercando di convincervi razionalmente che sia una SCELTA quando non lo è, le vostre emozioni sapranno benissimo che non è cosi.Il contrario della REAZIONE, è la PROAZIONE. In un contesto sociale 2 sono le cose: o siete REATTIVI o siete PROATTIVI.Fermo restando come ho detto sopra, dovete godervi anche i momenti di timidezza, e in quindi di “reazione” quando capitano; ciò non vi impedisce di massimizzare le volte in cui siete PROATTIVI.Si è proattivi, quando si CREANO le situazioni, quando si interagisce attivamente col momento presente, come quando si improvvisa, cosa che può essere fatto ad esempio rimanendo rilassati vigili e attenti per trovare secondo per secondo cosa c’è di DIVERTENTE in quello che state vivendo Se proprio non ci riuscite, all’inizio una tecnica può essere dire tutto ciò che dite con il sorriso forse potrete sembrare accondiscendenti, o mono-emozionali, ma è sempre meglio sorridere come un ebete piuttosto che avere perennemente la faccia di Edward mani di forbice xDNon preparatevi cose da dire, la cosa bella è imparare a improvvisare, osservando tranquilli quello che succede in ogni dato istante, è quello che vi rende proattivi.Ma non riuscirete comunque ad essere PROATTIVI finchè non sarete rilassati, e l’unico modo ripeto è quello di esporsi alla situazione che vi provoca preoccupazione, sempre più spesso, provando a fare di volta in volta qualcosa di cui non siete ancora sicuri, finchè non avrete allargato la vostra zona di comfort al massimo.In ogni arte, in ogni tecnica, in ogni sport, in ogni ambito è cosi.Spero di aver chiarito almeno alcuni dubbi The-Uncle-Spanish* Impara ad Approcciare Ragazze Ovunque! [E-Book] *Tags: accettarsi, agio, cool, cosa-e-un-tipo-cool, essere-un-tipo-cool, featured, migliorare, spontaneità, troie-che-vogliono-sedurre-i-capi, umanoCategory: Ciliegine, OUTER GAMELink Utili
Tuesday, March 8, 2011
Cose che NON si possono dire (parte 3)
[Lezione 28#OUT] SONO TUTTI UGUALI, TUTTI UGUALI
Guardali, sono TUTTI UGUALI, tutti perfettamente uguali.
Tutti educati dalla televisione e da facebook all’insicurezza.Li vedi, sono una massa informe, uomini, donne, tutti perfettamente identici, e tutti che credono di avere particolari problemi.Fanno tutti esattamente gli stessi pensieri, sono tutti preoccupati delle stessissime cose, ma non se ne accorgono.Si sentono speciali in negativo.Se sei in un bar, ti accorgi proprio come la gente sia sempre UGUALE, sono tutti identici.Tutti stanno pensando esattamente la stessa cosa: “come faccio ad apparire piu’ figo/fregna/accettabile/appetibile”.. “Come faccio a fare bella figura”.. “Speriamo non si accorgano che in realtà sono pieno di paranoie”.Nessuno si gode la serata, nessuno è convinto di quello che sta facendo, e nessuno fa quello che davvero vuole.La cosa divertente è che tutti credono di essere gli unici ad essere preoccupati del giudizio altrui.Si ripetono: “mannaggia perché io non posso godermi la serata”.. “ se solo fossi.. “ .. “mannaggia”.. “ma perché solo io..”.Tutti stanno facendo questo tipo di pensieri, chi di più, chi di meno, ma sono TUTTI preoccupati di apparire meglio di quello che credono di essere.Tutti sono convinti che debbano far qualcosa di particolare per colpire, e non possano semplicemente essere se stessi perché loro stessi non sono all’altezza, o almeno credono.Non si sentono abbastanza belli/e, alti/e, svegli/e, ricchi/e, e chi più ne ha più ne metta.Vorrebbero essere “normali” come gli altri, ma non si accorgono che già lo sono oltre ogni immaginazione.Un po’ come il 90% della gente su facebook, che si lamenta di quanto “la gente sia mediocre”, non accorgendosi che quella è la frase che dice generalmente proprio la gente mediocre.O come i Bimbiminkia che danno del bimbominkia ad altri Bimbiminkia.Siamo tutti bellimbusti com'è spiegato con magistrale spirito d’osservazione dall’ultima canzone degli Elio ascoltate il testo.http://www.youtube.com/watch?v=0-0-A16zvn4Ora la questione è, una volta saputo questo: cioè che tutte le persone che vedi in un bar, o in un luogo pubblico sono molto più insicure di te perché almeno tu alcune cose sulle dinamiche sociali le sai (per esempio quello che hai imparato su seducere), vuoi veramente ignorare questo fatto, e preoccuparti anche tu di apparire figo?Nessuno ha la capacità sovrannaturale di sentire i tuoi pensieri.Tu per natura sei un edificio perfetto, nessuno può smuoverti.Viviamo in un mondo che si è coalizzato per renderci pieni di paure, e convincerci del contrario: serve a quelli che hanno capito questo meccanismo, e lo sfruttano per venderci di tutto.
Quanto ci tenete davvero a far parte di quella massa informe che si riempie la testa di paranoie?E TUTTI, TUTTI, quelli che sembrano più sicuri, si fanno le stesse menate che si fanno gli altri, specialmente se sono donne Tutti e tutte vogliono di più, vogliono spegnere la mente, vogliono lasciarsi andare.. ma sembra che per qualche ineffabile motivo, nessuno riesca a farlo.Ecco perché si ricorre all’alcol: quando bevi ti senti quell’edificio perfetto che in realtà sei, e che non può essere smosso, di cui parlavo prima. Viene fuori la tua vera identità, perchè l'alcol amplifica gli istinti.Cioè senti che tu sei quello che sei, e va bene cosi, in più capisci allo stesso tempo che ognuno ha le sue paranoie e questo in qualche modo ci rende tutti fratelli.Cioè in quel momento ti senti SIA unico e completo da parte tua, SIA parte integrante di un sistema altrettanto perfetto.La cosa che pochi sanno però è che si può facilmente ottenere questo stato mentale senza alcol, semplicemente appunto capendo poche cose fondamentali:
1. Sono tutti preoccupati di apparire meglio di quello che sono
2. Sono cosi preoccupati di farlo, che vogliono meno problemi possibile, e non ti daranno mai fastidio, non penseranno mai di valutare quanto tu ti senta sicuro, sono già occupati a valutare quanto loro si sentano sicuri, momento per momento, e a sperare che tu non stia facendo la stessa cosa.
3. Quindi mentre tu ti stai preoccupando se loro stanno giudicando te, loro si stanno preoccupando a loro volta se tu stai giudicando loro.
4. In realtà non possono entrare nella tua testa e sapere come ti senti, come tu non puoi entrare nella loro, quindi rilassati.
5. Non vince la scimmia piu intelligente, vince la scimmia che FA, mentre gli altri sono indecisi se fare o meno.
6. Il numero di persone con cui potete venire a contatto è infinito (o comunque non riuscirete mai ad incontrare tutte le persone del mondo, durante la vostra vita), quindi trattatele appunto come un bene infinito, come la luce del sole ad esempio. Vi verrebbe mai in mente di “prepararvi per non fare brutta figura col sole” quando volete abbronzarvi? Pensereste mai alle mosse migliori da far vedere al sole, o alle cose migliori da dirgli mentre siete su una sedia-sdraio? NO! Ecco, ci sono tante persone al mondo quanta ce n’è di luce del sole, quindi rilassatevi e fate fare a loro. Sapete che COMUNQUE voi vi comportiate ci sarà sempre del sole disponibile, quindi considerate le persone (tranne i vostri cari) non come cose “rare e preziose” ma come luce del sole (un’energia più che rinnovabile, presente ovunque, e sempre disponibile a tutti).
7. Se sai chi sei, sai che ci sarà chi ti giudicherà bene, e chi male, e tu non ci puoi fare niente = quello è il PARADISO.
Se NON sai chi sei, cercherai di saperlo in base alle reazioni che avrai degli altri = INFERNO.
Stiamo parlando della differenza che passa tra IDENTITA’ e EGO.E TU DECIDI, la tua identità.Se DECIDETE di cominciare a fare cose che prima non facevate (E POTETE FARLO con la stessa facilità con cui decidete se “accendere la tv”) la vostra personalità si adatterà di conseguenza.Il risultato sarà che vi risulterà sempre più agevole vedervi nei panni di chi fa certe cose.E pian piano quelle cose diventeranno parte di voi. Alimentando un circolo virtuoso.Voglio dire che potete far finta di capirci qualcosa quando fate una cosa che non conoscete, e la gente ci crederà (SFRUTTATE IL MECCANISMO).Non cercate MAI di capire cosa può essere meglio per le altre persone, farete del male a voi stessi e agli altri. Inevitabilmente.Fate ciò che volete davvero fare in quel momento, non vagliate. “Lotta per te, dimentica il resto, scegli tu il prezzo, tieni su il mento, e pensa a durare come quando sei a letto” dice Marracash“Go ahead, switch the style up. And if they hate, then let them hate, and watch the money pile up, the good life” dice Kanye West “Ho visto Grisù diventare pompiere e spiegare che se ti sbatti puoi fare ciò che ti pare, puoi stare tra realtà e fantasia e anche un Calimero può diventare il leader della fattoria” Articolo 31 – Davanti alla TvL’importanza di lottare per sè, di andare per la propria strada (a patto di sapere qual è, ed essersela scelta stacazzo di strada) è FONDAMENTALE. Ne abbiamo già parlato diffusamente, anche nel forum.Ne parla persino Gesù Cristo, ne parlano le Upanishad. Va per la tua strada “Poiché a chiunque ha (la strada), sarà dato e sovrabbonderà, ma a chi non ha (la strada) gli sarà tolto anche quel poco che ha.” Parabola dei talentiFatti caricare dalla tua voglia di arrivare! Dammi retta: La gente è TUTTA UGUALE !! Reagiranno sempre nella stessa maniera !! Prova e vedrai che ho ragione !!Come può reagire di primo acchito uno/a che ha paura di essere giudicato/a se cominci a parlargli/le ?Esatto: o in maniera estremamente accondiscendente, o chiudendosi.E queste sono le due reazioni che avrete SEMPRE.Se si chiudono quindi adesso sapete che non dovete biasimare voi stessi.E’ la paura, che governa le loro vite. Il tuo compito è NON essere come loro, SFRUTTA il meccanismo, sii assertivo, tira fuori le palle, apriti al nuovo, buttati nelle esperienze, metti la gente di fronte alle sue insicurezze.Approfondiremo molto questo argomento nell’Area Privata comunque.A questo proposito voglio farvi vedere un bellissimo spezzone di una puntata di Boris, probabilmente l’unica produzione italiana guardabile, anzi direi proprio bella:http://www.youtube.com/watch?v=kNFk9JFRXkgGuardate come il regista tratta l’attrice, guardatevi tutti i 9 minuti.Quindi ricapitolando, come spieghiamo anche nell’evento “THE YES DAY” che abbiamo fatto partire su facebook: “Non si tratta di dire ciecamente si a tutte le richieste si tratta molto più di mantenere un atteggiamento aperto di fronte alla vita, di bandire l'insicurezza, di abbracciare la novità. Troppo spesso ci lasciamo sfuggire occasioni fantastiche perchè non ci sentiamo all'altezza, è cosi che si creano le giornate NO. Per vivere una vita entusiasmante nella maggioranza dei casi basta invertire il processo.” :Il link è questo: http://www.facebook.com/event.php?eid=152806798094820 Se vi va, diffondetelo : ))E’ un esperimento, da cui verrà fuori anche un cortometraggio, in più se sarà servito cominceremo anche con le settimane “SI” e i mesi “SI, per i membri dell'Accademia.-/LoSpagnolo/-Tags: anche-un-calimero-puo-diventare-il-leader, featured, seducere-login-phpCategory: Incontra, OUTER GAME, Percorso, seduzione[Lezione 27#OUT] Come creare connessione e complicità [PARTE II]
Come promesso torno a scrivere per conclude la parentesi riguardante la connessione e l'intimità.
perdonate il ritardo, ma come avrete visto abbiamo rinnovato la grafica del sito ed il tempo è volato, come sempre.
in realtà ci tengo a precisare che questa è solo una parentesi -dedicata alla fase di creazione della sintonia appunto- che ci siamo concessi durante il percorso. infatti con le lezioni non abbiamo ancora terminato la sezione dedicata all'attrazione, ma viste le molte richieste da parte di chi ci segue a trattare in anticipo l'argomento (so che questo è uno degli aspetti più delicati della seduzione), ho fatto con piacere questo strappo alla regola
ok, rituffiamoci nel mood, dove eravamo rimasti?.
parlavamo di connessione e di come crearla. parlavamo di rientrare in sintonia con gli altri per capirli, e dell'importanza di ascoltare gli altri per generare il giusto feeling.
partiamo col dire che ci sono varie strade percorribili per creare connessione, ma dovete mettervi in testa (ed in questo caso parlo ai ragazzi) che le donne cercano il coinvolgimento. quello intenso, imprevisto, diverso.
è necessario quindi predisporsi totalmente verso l'altra persona e lasciare a casa ogni giudizio di sorta.
siete tu e lei. mettila a suo agio, non farla sentire sotto osservazione e, come al solito, non aver paura di quello che dirai.
ora, partendo da questi presupposti, un ottimo modo per cominciare consiste -lo abbiamo detto in precedenza- nel parlare di lei.
ma come?.
anche qui vige la regola della prima cosa che ti viene in mente.
se sei arrivato a cercare di instaurare un po' d'intimità, significa che è ormai passato il momento del flirt in cui era tutto un giocare e scherzarsi l'un l'altro con fare allusivo. avrai quindi sicuramente idea di cosa chiederle, ti saranno sorte delle domande, delle curiosità mentre lei ti mostrava di essere attratta da te, ed ora è il momento perfetto per chiederle di lei.
buttati. non esistono figure barbine, tu non la ocnosci ancora veramente, non puoi immaginare altro che quel che hai visto di lei.
se ti da fastidio porle una odmanda diretta a bruciapelo così out of the blue, puoi sempre giocare a quello che io chiamo il gioco di mago merlino.
vuoi un esmepio?, si che lo vuoi XD
"scommetto che tu la mattina fai colazione con i cereali, sì, non ti ci vedo proprio ad inzuppare i biscotti nel latte. tu sei una tipa da cereali." ecc ecc.
questo esempio è buffo, tenero, un po' bambinesco se vuoi. ma spiazza la ragazza, che non avrà mai sentito una cosa del genere e si sentirà tutt'altro che attaccata dalla tua curiosità, anzi, quasi sicuramente ti chiederebbe in un tono a metà tra l'ironia e la presa in giro:
"ah si?, perchè, che tipo è quello da cereali? e ci sono altri tipi?"
e da lì gioco è cominciato.
ricordatevi che uno dei più grandi punti deboli delle persone è la vanità che germoglia quando si parla di loro. anche chi non è per niente vanitoso brama sentirsi descrivere positivamente dagli altri.
questo dei cereali è chiaramente un esempio, nemmeno tanto sofisticato, ma spero renda l'idea del gioco alla merlino: io tiro ad indovinare chi sei e cosa fai in modo fantasioso e tu ti apri a me piano piano, raccontandomi chi sei attraverso similitudini e metafore date dal gioco, senza esporti troppo, senza racocntamri la verità nuda e cruda.
quando si parla di creare connessione, quando ci si mette a ocnoscere davvero un'altra persona, si deve fare i conti con la voglia altrui di raccontare, e soprattutto di raccontare la verità.
a questo proposito torna il concetto del non giudicare gli altri, infatti se per qualsiasi ragione capite che la ragazza davanti a voi vi sta mentendo, sta parlando di sé infilando qualche bugia qua e là (senza che esageri eh, sennò non ha più senso), non afferttatevi a giudicarla, non saltatele in testa, cercate invece di capire perchè non sta dicendo la verità. magari vuole fare buona impressione su di voi (al vostro contrario, che dopo le lezioni sulla ocnnessione avrete smesso ) oppuresi vergogna di qualcosa che riguarda la sua vita e non ha il coraggio di racocntarvela, oppure ancora è solamente riservata ed è troppo presto paer parlarvi di certe cose.
ecco che in questo contesto torna in auge il concetto di calibrazione: dovete sviluppare la giusta sensibilità nel capire quando non insistere in un argomento perchè chi vi sta di fronte ne è sensibile, e quando invece spingere un pochino di più perchè la ragazza ha solo bisogno di sapere che può fidarsi di voi e che non deve avere paura ad aprirsi con voi.
la fiducia è un concetto molto importante quando si parla di seduzione, ediventa un arma estremamente potente se gestita nel modo giusto, ma di questo ne parleremo in una lezione apposita
tornando invece alla nostra amata connessione, un modo per incrementarla consiste nell'esporci noi per primi. data la paura comune del genere umano al venire giudicati dal prossimo, se ci mostriamo impavidi a questo riguardo e facciamo noi il primo passo mostrando una nostra debolezza, oltre che qualificarci come persone di alto valore sociale (proprio perchè poco attaccati all'alturi giudizio), mette nelle condizioni la ragazza di raccontrcene una sua.
chiariamo, per debolezza intendo -così evitiamo fraintendimenti rovinosi- raccontarle chessò, ad esempio che quando andate al cinema e vi capita di vedere un film drammatico vi ritrovate a piangere come un idiota, oppure anche solo una vostra piccola mania quotidiana.
in questa cornice, si inscrive molto bene il raccontare un aneddoto del proprio passato, tipo se vi rubavano la merendina all'intervallo alle elementari (ecco, se ve la rubavano al liceo è meglio evitare di raccontarlo ), oppure un'esperienza con l'altro sesso rovinosa ai tempi dell'adolescenza, insomma cose che a raccontarle vi viene da ridere, e faranno ridere lei.
vi troverà dolce, sensibile, una persona con cui potersi aprire perchè educata alle emozioni.
ovviamente tutto ciò va detto con un certo stile: bisogna lasciare a casa la faccia da cane bastonato ed invece raccontare con un misto di divertimento, compiacimento e nochalance. come al solito è più difficile da descrivere che da fare.
l'importante è che quel che dite sia vero, che rispecchi la vostra personalità, perchè si sa, in seduzione le bugie non hanno manco le stampelle e qui si parla di sedurre una donna per costruirci un rapporto ed una frequentazione più o meno duraturi, in caso contrario questa lezione potete pure evitare di leggerla perchè per avere storie di una notte, non serve a nulla
Ora, per amplificare ancora di più la connessione che si sta creando tra voi, può essere molto utile il cambiare luoghi mentre interagite con lei, chessò, passando ad esempio dal bar per l'aperitivo alla passeggiata nel parco al gelato in un altor bar, creando così una sorta di distorsione temporale che fa leva su di una componente psicologica abbastanza comune, poichè il fatto di spostarvi distorce la percezione del tempo da parte degli individui, grazie alla quale vi sembrerà di parlare e stare assieme da tanto tempo, molto più di quello effettivamente trascorso, e ciò chiaramente amplifica la fiducia e la confidenza.
il meccanismo è semplice, le novità vengono registrate con più attenzione dal nostro cervello e ciò ci da l'impressione che quell'attimo in cui le registriamo duri di più. ed ecco che cambiare più luoghi ci espone ad un'infinità di stimoli esterni nuovi, molto di più che passare 3 ore seduti allo stesso tavolo dello stesso bar.
Questo non basta però, ci vuole la ferma volontà di entrare in contatto con gli altri, è l'interesse genuino per il prossimo che fa la differenza quando si parla di creare un rapporto.
ed è proprio così. se ci pensate è questo che serve davvero per entrare in contatto con gli altri, mostrare il proprio lato buono (nel senso di tenero) e contagiando l'altro dell'affetto che proviamo per noi stessi (ricordate l'inflazionato "ama te stesso per poter amare gli altri"?), portandola in una dimensione in cui non esiste tempo e spazio, in cui ha poco senso parlare di "ti ho appena incontrato, non ti conosco ancora abbastanza", che è il camino perfetto per far infiammare la passione.
lasciate a casa l'arroganza e l'ideale comune di "figo" quando si parla di connessione, perchè non sono ben accetti. qui si parla di creare intimità, coinvolgere la ragazza come nessuno prima di voi è riuscito. ed è questo che secondo me rende la seduzione così meravilgiosa, il diventare unici per gli altri.
un abbraccio miei cari.
aptero.
Tags: appunto, come-creare-complicita-con-un-altra-persona, complicità, connessione, creazione, cristallizza, dell, detto, featured, fiducia, il tempo, intimità, parlo, pi, ragazzi, regola, seduzione, sintonia, sorte, testaCategory: Cristallizza, OUTER GAME, Percorso[Lezione 26#OUT] Come creare connessione e complicità [PARTE I]
hai incontrato una ragazza che ti piace ma ti rendi conto che fai fatica a creare un contatto, a portare la conversazione su un piano diverso?, provi a coinvolgerla ma ti sembra di non riuscire a conoscerla davvero e quindi a sedurla?.
questo articolo fa per te
spesso capita di trovarsi di fronte qualcuno e per qualche strana ragione non riuscire a creare nessun tipo di connessione, come se, nonostante il dialogo che intratteniamo sia lo stesso, ognuno stia parlando addosso all'altro.
succede così che ci si ritrova ad aspettare il proprio turno per vomitarci in mezzo un bel "IO.." seguito dal nostro punto di vista. questo ping pong può andare avanti anche una serata intera (vi assicuro che mi è successo) con il risultato di lasciarvi, post saluti di rito, a sentire di non aver imparato nulla dall'altro.
ecco, io sono convinto invece che dagli altri si possa imparare tanto, ed ogni dialogo, conversazione che si intrattiene, diventi un occasione per verificare i propri limiti (temporanei) e fare un viaggio nel mondo di chi ci sta di fronte, magari anche solo per un paio di minuti.
se ci avete seguito fin qui saprete bene che uno dei pilastri portanti della filosofia Seducere è la naturalezza d'intenti, rigorosamente non macchiata da alcuna elucubrazione o chiazza di razionalità. meno pensi quando si parla di rapporti interpersonali, meglio ti comporti. c'è sempre la coscienza ed il buon senso che vigilano sul tuo operato come sentinelle instancabili, perchè sovraccaricare la tua mente con inutili ulteriori ragionamenti?.
ebbene, anche in questo caso la nostra "casa base" sarà l'istinto, che nello specifico troviamo sottoforma di empatia vero il prossimo.
è necessario spogliarsi momentaneamente del proprio egocentrismo e tuffarsi nelle frequenza altrui, immedesimarsi per un attimo nell'altro, cercare di capire come ragiona, come vive, cosa lo emoziona.
ok, tante belle parole, ma non aspettatevi -come al solito d'altronde- che sia così facile come scriverlo. innanzitutto bisogna riuscire a mettere da parte il desiderio di apparire a tutti i costi, che è latente in ognuno di noi. il gioco è semplice, spostiamo i riflettori sulla fanciulla e ci diamo la possibilità di conscerla. solo così facendo potremo mettere a nudo un po' la sua personalità (per il resto ci sarà tempo poi ) e, magia-delle-magie, noi resteremo enigmatici, inesplorati -per il semplice motivo che non si possono fare due cose assieme, o voi conoscete lei, o lei voi. in realtà il dialogo è fatto per questo, è un ping pong di informazioni tra due persone con lo scopo di apprendere pezzi l'uno dell'altro, che messi assieme formano il puzzle della personalità altrui.
ma saper dialogare è un'arte, e come tutte le arti nasconde qualche trucco: è possibile svelare l'altro senza svelare se stessi.
penserai: ok aptero, ma tutto questo che diavolo centra con il creare connessione con gli altri?.
beh, questo è uno dei modi più veloci per farlo
il motivo è semplice: ogni essere umano ha bisogno di essere ascoltato, di sentirsi capito e di trovare punti in comune con gli altri. è un bisogno importante, se vogliamo è una delle spinte maggiori alla socialità. ora, ironia vuole che questo bisogno possa essere soddisfatto anche senza dire una parola volendo infatti, possiamo farci raccontare da qualcuno una sua esperienza e restare in silenzio lungo tutto il racconto lasciandoci semplicemente trasportare da questo, ascoltandolo davvero, e le nostre espressioni facciali (chiaramente spontanee perchè saremo coinvolti) potrebbero bastare per creare connessione, per far sentire il nostro interlocutore ascoltato. ed allo stesso tempo, avrà l'impressione di conoscervi sempre di più, di sentirvi vicino a sè.
ma come è possibile se non gli avete detto nulla?.
è presto detto: aprendosi nel condividere le sue emozioni con voi vi starà dando fiducia e voi la ricambiate interessandovi a lei e condividendo le sue emozioni, vivendole in un certo senso, mentre ve le racconta. tutto ciò non fa altro che creare un rapporto di comunanza e unione che seppur flebile inizialmente, col tempo può rafforzarsi e lasciare l'impressione che vi conosciate in modo più profondo rispetto al solito chiacchericcio fatto di cumuli di informazioni asettiche o elenchi di azioni consecutive, no, avrà condiviso con voi il significato delle sue esperienze e pezzi della propria visione del mondo, ed il solo fatto di ascoltarla attivamente creerà fra voi un legame invisibile.
in qualsiasi caso, senza arrivare a questi estremi è sufficiente un sincero interessamento all'altro per creare connessione. sembrerà un concetto banale, ma vi assicuro che ogni volta in cui vi trovate ad interagire ocn qualcuno e vi sembra che la conversazione non decolli, beh, è perchè non lo state ascoltando davvero.
ora, lasciando da parte gli interrogativi etici riguardo al "perchè dovrei ascoltare io l'altra persona se lei è la prima che non ascolta me" -che trovo piuttosto ridicoli trattandosi noi di persone che si interessano a questi argomenti proprio con lo scopo di capire le relazioni umane, puntando quindi a migliorarle- vorrei approfondire il discorso connessione e feeling che sono argomenti da comprendere a fondo.
può succedere infatti che la connessione non si crei per motivi esterni, e non per vostra colpa (quantomeno diretta). frequenti sono i casi che coinvolgono aspiranti seduttori, in cui la ragazza che stanno cercando di sedurre opponga resistenza ad aprirsi, a parlare di sè in maniera libera, per colpa di voci di corridoio sulla presunta nomea del malcapitato seduttore. ora, queste situazioni sono tutt'altro che tragiche, offrono invece spesso un trampolino verso il successo poichè l'essere considerati uomini facili, per dirla con eleganza, mette sì la donna in una condizione di dubio ed allerta, ma porta con sè un alone di curiosità e interesse spesso consistenti.
l'uomo che si circonda di donne e le corteggia, quantomeno si presume abbia qualcosa di interessante, altrimenti come mai le altre donne gli ronzano attorno?. starà a voi non spezzare questo trampolino.
in più se vogliamo c'è anche la sindrome da crocerossina che talvolta può investire la ragazza e farle credere di potervi portare sulla buona strada e farvi diventare un amante fedele.
andateci piano però, perchè in media la compagine femminile è sempre più restìa ad imbarcarsi in rapporti del genere essendo in cerca molto spesso di una persona che sappia darle sicurezze piuttosto che avventure (e come al solito siate sinceri fin dal principio eh, sennò vi tiro le orecchie).
fatta questa necessaria digressione, come si supera il problema "cattiva nomea"?
semplicemente parlando chiaramente alla ragazza e facendole capire che quando una persona vi interessa davvero sapete diventare il compagno più fedele che una donna abbia mai avuto. è quindi solo una questione di reale interesse: se siete presi, le altre non esistono per voi.
un altro problema che può sorgere riguarda prevalentemente la scarsa autostima di alcune ragazze che potrebbero trovarsi a pensare cose del tipo "perchè tra tante donne lui ha scelto proprio me?". in questo caso le sue resistenze provengono dal non sapere chiaramente quali qualità possiedono che hanno portato l'uomo ad interessarsi così tanto a loro. basterà quindi farle capire cosa effettivamente e senza mezzi termini vi prende di lei. ve ne sarà grata e sentirà di potersi lasciare andare molto di più perchè si sentirà apprezzata.
a questoproposito vi scoraggio dall'imbastire relazioni con ragazze che vi stimolano solo fisicamente -e quindi sessualmente- perchè non andrebbero lontano. le ragazze hanno bisogno di un uomo che ami la loro mente oltre che il loro sedere (diverso chiaramente il caso fosse la storia di una sera).
insomma, la parola d'ordine per creare connessione ed un rapporto libero da qualsiasi impedimento espressivo è solo una: COMUNICAZIONE. che non vuol dire necessariamente comnicazione di tipo verbale, ma che invece passa prepotentemente per la sfera emotiva. è attraverso le emozioni che comunichiamo agli altri il nostro stato d'animo ed i nostri desideri reconditi, ed è attraverso le nostre emozioni che ci leghiamo agli altri poichè esse sono uno dei pochi mezzi di comunicazione sinceri e spontanei che possediamo.
nella prosisma lezione vi spiegherò -attraverso qualche esempio ed un paio di teorie utili- come creare nella pratica connessione fin da subito per arrivare all'intimità o dirottare conversazioni destinate alla nausea.
non disperate, la prossima verrà pubblicata a breve
Un abbraccio Seducerini.
aptero.
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